di Redazione, #Cesena
A 175 anni dall’inaugurazione del Teatro comunale “Alessandro Bonci”, l’Amministrazione comunale di Cesena ha realizzato un’opera di manutenzione straordinaria che restituisce il “Bonci” alla città nella sua lucentezza. In occasione di questo importante anniversario, il teatro cittadino – in collaborazione con ERT Fondazione – offre il suo storico spazio alla mostra “Scene dantesche”, una performance di immagini, parole e musica che potrà essere assaporata immergendosi nell’antro della platea, senza poltrone, ma piena di suggestioni, e osservando la liturgia dei decori interni alla cavea, con uno sguardo dal basso verso l’alto. L’esposizione, inaugurata sabato 19 giugno, resterà allestita fino a giovedì 19 agosto.
Il Teatro Bonci è devoto a Dante Alighieri, di cui ricorre il 700esimo della morte: la volta è decorata con pitture di Francesco Migliari, suscitate dalla lettura artistica di alcuni celebri episodi della Commedia, mentre il velario originale, oggi non più utilizzabile, era una glorificazione di Dante poeta, fondatore della lingua italiana. Un grande Minosse, immaginato dalla fantasia e dalla espressività di Ilario Fioravanti, accoglie i visitatori della mostra e invita all’ingresso, volendo suscitare l’attesa preoccupata e vigile dello stesso Dante all’incedere titubante nell’incipit del Canto I dell’Inferno, i cui versi risuonano all’ingresso, declamati dalla voce poetica di Gabriele Marchesini e poi trasformati in musica contemporanea per la composizione e l’esecuzione di Fabrizio Sirotti, una sonorità che li accompagna durante tutta la visita.
Amos Nattini, pittore e illustratore, deve la sua fama a un lavoro meticoloso e spettacolare: la produzione di cento tavole, una per ogni Canto della Commedia, che, intitolate non a caso Imagini, più che una illustrazione del poema dantesco, sono un’opera parallela e complementare. Destinate ad essere oggetto di esposizioni di grande successo durante la prima metà del Novecento, erano fin dall’inizio pensate per la stampa, nelle edizioni sontuose della Casa Editrice Dante, con caratteri a stampa ideati dallo stesso Nattini. Dei mille esemplari di questa opera gigantesca, uno arricchisce la Biblioteca Comandini, ospitata all’interno della Biblioteca Malatestiana di Cesena, e oggi campeggia al centro della cavea sotto il magnifico lampadario. Attorno sono disposte venti riproduzioni, tratte dalle tre Cantiche, curate da Matteo Bosi. Il tutto sovrastato dalla volta del Teatro, da cui Dante guida e ammonisce.
Il 25 agosto, a conclusione del periodo di apertura della mostra l’evento “Risonanze dantesche” annoderà tutti i sottili fili che ci hanno accompagnato lungo l’estate cesenate, tra la ricorrenza del poeta e letterato più importante d’Italia e la celebrazione del Teatro cittadino.
Aperture:
ore 9-12 tutti i giorni
chiuso domeniche e festivi
(10 agosto 2021)
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