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Roberto Speranza tende la mano a Letta e Conte: “Scrivere insieme una pagina nuova

di G.G., #Politica Con un post sulla sua pagina Facebook (in basso) il ministro della Salute Roberto Speranza, anche segretario di Articolo Uno, si dice pronto al confronto per una nuova agenda progressista per l’Italia rivolgendosi ad Enrico Letta e Giuseppe Conte con un invito a “Scrivere insieme una nuvoa pagina per l’Italia”.   Difesa dei beni pubblici […]
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I saccenti politologi italiani e la troppo libera traduzione dell’intervista di Matteo Renzi al Corriere

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di Daniele Santi #MatteoRenzi twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

L’opposizione di Matteo Renzi all’ipotesi di elezioni anticipate, descritta con un’intervista al Corriere di una chiarezza cristallina, ha scatenato immediatamente i saccenti politologi che ogni buon quotidiano, mica il nostro, noi siam cialtroneria, deve avere in casa per tradurre le parole dei politici a beneficio di quei poveri dementi d’italiani che non comprendono la politica, né il suo linguaggio.

Visto come votano, direte voi, è difficile dar loro torto. E avete certo ragione, ma noi aggiungeremmo un “visto come scrivono e come aggiungono cose che nelle interviste non ci sono ci stupiremmo se capissero” perché crediamo che questo paese di genî intoccabili che spiegano al volgo come comprendere al meglio ciò che non sono in grado di capire secondo loro ne ha visti a sufficienza. E questi stipendiati (lautamente) a vita per scrivere ed interpretare ciò che gli altri non dicono sono parte del problema italiano. Una parte seria diciamo.

Dunque questi traduttori italiano-italiano, o meglio italiano per tutti e italiano per coloro che devono spiegare per sparigliare le carte, hanno raccolto i loro pensieri ed hanno deciso che nella sua intervista al Corriere Matteo Renzi ha rinnegato il suo “No” passato al governo con il M5S. E per dirla con le sue parole, ricominciano la guerra al Matteo sbagliato e davvero fanno venire voglia anche a me, che non l’ho mai fatto, di votarlo alle prossime elezioni, perché questa antipatia personale, questo mettergli in bocca continuamente ciò che non dice, interpretando persino ciò che sta scritto per mettergli in bocca quel che non ha detto, non è solo professionalmente ingiustificabile, ma è un’ulteriore schifezza per creare confusione in un momento in cui confusione ce ne sarebbe a sufficienza.

Matteo Renzi dice alcune cose chiarissime. Le riportiamo:

La priorità è evitare l’aumento dell’Iva. Vanno trovati 23 miliardi di euro. Perché un commerciante deve pagare la recessione che l’aumento dell’Iva comporterà? Che colpa ne ha quel commerciante se Salvini si è stancato di Toninelli? Che Toninelli sia incapace noi lo diciamo da anni. Salvini se ne è accorto solo adesso? Se votiamo subito l’Iva va dal 22 al 25%? Prima togliamo le clausole e poi si vota. Ieri abbiamo bruciato 15 miliardi, lo spread è alto, i risparmiatori soffrono. E con Salvini che chiede “pieni poteri”, i mercati temono l’uscita dall’euro. Si andrà a votare, certo. Ma prima vengono i risparmi degli italiani, poi le ambizioni di Capitan Fracassa (…) Considero la riduzione dei parlamentari una riforma incompleta e demagogica. La nostra riforma modificava il bicameralismo, garantiva efficienza, assicurava stabilità. Tuttavia i cittadini hanno deciso, noi abbiamo perso e io mi inchino davanti alla democrazia. Oggi la cosa è semplice: i 5 Stelle hanno scommesso molto su questa riforma. A me non piace. Ma devo ammettere che hanno ragione loro quando dicono che sarebbe un assurdo fermarsi adesso, a un passo dal traguardo. Si voti in Aula in quarta lettura e si vada al referendum: siano gli italiani a decidere (…) Votare a novembre con mille parlamentari è più comodo per salvare le poltrone che votare dopo la riduzione. Facciamo politica, non populismo. Qui non stiamo tutelando qualche poltrona, ma i risparmi e le regole (…) Faccio un appello a tutti. Dalla Lega ai 5 Stelle, da Forza Italia alla sinistra radicale, dalle Autonomie ai sovranisti fino ai gruppi parlamentari del Pd, della cui tenuta non dubito. A tutti. Ci vuole un governo istituzionale che permetta agli italiani di votare il referendum sulla riduzione dei parlamentari, che eviti l’aumento dell’Iva, che gestisca le elezioni senza strumentalizzazioni. Penso che quando Mattarella inizierà le consultazioni una parte dei parlamentari dovrà aver già espresso la propria adesione a questo disegno. Così il presidente potrà valutare l’eventuale incarico a un premier autorevole. A lui toccheranno le scelte: noi dobbiamo consegnargli una ipotesi concreta».

Noi crediamo che quello di Matteo Renzi sia un appello sensato di un uomo delle istituzioni, molto semplicemente, che ha capito cosa andrebbe fatto. Perché il gioco del PD di Zingaretti, noi lo avevamo scritto molto prima che il governo implodesse, è quello di andare alle elezioni il prima possibile per svuotare il parlamento dei Renziani che fanno da argine alle pulsioni inciuciste del partito sotto controllo di D’Alema.

Chi alla festa del’Unità o festa Dem che dir si voglia tende la mano a Renzi e in camera caritatis vuole l’inciucio col m5S è invece Nicola “piacione” Zingaretti, per il quale il governo di transizione non è possibile e che sta preparando il PD, in nome del ritorno del’allegra compagnia dalemiana-bersan-cuperliana con figliocci al seguito, ad un vero e proprio massacro che li relegherà ai margini della politica italiana. E’ sempre il Corriere, ma questo volta nessuno traduce per gli ignoranti [sic], ad ipotizzare seriamente la scissione in casa PD – con un certo gusto, va detto – con Renzi che avrebbe allertato i suoi a tenersi pronti a tutto sapendo che Zingaretti ed il segretario-ombra D’Alema sono in netta minoranza in parlamento – e per questo premono per le elezioni, repetita juvant – essendo i gruppi parlamentari a fortissima trazione renziana.

Staremo a vedere cosa Zingaretti si inventerà – e cosa il segretario-ombra del PD farà uscire dal cilindro – per giustificare ciò che ha detto: “No al governo di transizione con il M5S per salvare gli Italiani dalle clausole di salvaguardia che aumenteranno l’Iva di oltre 3 punti”, da un lato e “Sì alla Santa Alleanza contro la Lega” dall’altra.

E mentre aspettiamo Mattarella speriamo di avere chiarito a voi e ai signori delle libere traduzioni delle interviste altrui che Renzi non è certo finito tra “le braccia dell’arcinemico Beppe Grillo”. Ha invece lanciato un’opa sul PD. Che è un’altra storia. Politica.
Non di gossip da lavandaie travestite da giornalisti.

 

 

(12 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 




 

 

 





 

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