di Redazione, #Politica
Il ministro Orlando, o meglio certi atteggiamenti del ministro Orlando, sono una delle ragioni per le quali il PD non avrà più il mio voto nonostante il mio cuore politico batta da quelle parti. Ospite da Lilli Gruber a Otto e Mezzo il 30 marzo è riuscito ancora una volta a non dare risposte a ciò che gli veniva detto.
Punzecchiato da Michela Murgia in maniera trasversale, con una critica riferita al PD, del quale la scrittrice diceva: “Deve decidere se stare a sinistra di sé stesso” Orlando riusciva a prendersela e a rispondere piccato che tutti criticano il PD, ma nessuno fa proposte. Una risposta che non sta, politicamente, né in cielo né in terra perché da sempre chi critica dagli organi d’informazione ha funzione di pungolo, ma alla fine chi deve fare proposte politiche, studiare strategie, prendere decisioni, spostare il partito è chi dentro il partito ha funzioni di dirigente, ma se perde tempo ad incazzarsi visibilmente di fronte ad ogni critica, sta sulla poltrona sbagliata.
Testa bassa, viso teso e visibilmente infastidito, il ministro Orlando non ha dato una risposta a nessuna delle osservazioni che gli venivano mosse, mantenendosi nella vaghezza più assoluta come gli è usuale quando viene criticato, così, stanchi di sentire risposte vuote a domande precise, abbiamo cambiato programma.
Ecco così palesato che uno dei problemi seri del PD è anche quello di avere esponenti così concentrati su loro stessi e su quello che ritengono essere il loro ruolo, la loro missione, il loro compito, da dimenticarsi che esistono cose elementari come la comunicazione, la capacità, la dialettica, la calma e la tranquillità rispetto a dove si è – essendo tutti noi qui, pro tempore e non eternamente – insieme alla capacità di accogliere le critiche e rispondere come serve quando serve, senza chiudersi in un semi-mutismo che più che ministro competente fa tanto bambino incazzato. Ingiustificatamente.
(31 marzo 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata