di Redazione #Romagna twitter@bolognanewsgaia #Politica
Il 10 gennaio a Faenza in occasione delle elezioni regionali 2020 in Emilia Romagna, l’associazione “Faenza nel Cuore” ha organizzato un incontro con lo scopo di presentare i candidati faentini nelle varie liste elettorali. Purtroppo al nostro candidato al consiglio regionale Paolo Viglianti di Faenza è stato impedito di partecipare, non ci è stato recapitato nessun invito alla manifestazione e quando abbiamo contattato l’organizzazione ci è stato detto che l’evento non era aperto a tutte le liste, ma solo a quelle che appoggiano l’attuale presidente uscente Bonaccini. Scopriamo successivamente che non è stato così, dall’articolo del sito Buonsenso.net siamo informati che all’incontro hanno partecipato 8 candidati di liste varie, addirittura la lista Coraggiosa è intervenuta con due candidati, uno squilibrio incredibile visto che degli intervenuti 5 sostenevano come candidato presidente Bonaccini, 1 Bergonzoni, 1 Collot, 1 per il Movimento 3V. Quindi il nostro candidato presidente Stefano Lugli non ha avuto rappresentanti, causando un enorme danno per l’informazione dei cittadini. Inoltre dai giornali sappiamo che in data 12 gennaio è stato organizzato un altro dibattito a Faenza, dalla Gioventù Federalista Europea, il quale non prevedeva la nostra partecipazione, ma un duetto tra i gemelli diversi PD-Lega. Non capiamo i motivi dell’esclusione del nostro movimento dai dibattiti faentini, l’Altra Emilia Romagna è una forza già presente nel consiglio regionale da 5 anni, siamo stati in opposizione all’attuale governo e il nostro candidato faentino al consiglio regionale Paolo Viglianti, è anche segretario regionale del PCI, e noto nell’ambiente politico di Faenza. Non possiamo accettare quindi la tesi della “dimenticanza” ma crediamo di aver subito un boicottaggio volto a non far sapere ai cittadini di una lista di sinistra Alternativa, formata da partiti e movimenti che chiude alla gestione politica del passato e guarda al futuro con idee e persone che lavorano insieme.
Così un comunicato stampa de “L’Altra Emilia Romagna” della provincia di Ravenna, giunto in redazione.
(13 gennaio 2020)
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