Rimini si è dichiarata “Città di libertà per le persone LGBTQI”

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di Redazione LGBTIQA+

Con un voto del consiglio comunale lo scorso 28 luglio, Rimini si è dichiarata “Città di libertà per le persone LGBTQI”, dopo Lisbona, Vienna, Parigi, Bruxelles e altre grandi città europee, e da ultima Milano, sull’esempio della risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2021 che ha dichiarato l’Europa “Zona di libertà LGBTIQ”.

L’Ordine del giorno impegna il sindaco e la giunta a “favorire politiche pubbliche volte a tutelare i diritti delle persone LGBTIQ, da un lato, e a denunciare esplicitamente i meccanismi di discriminazione, dall’altro” e ha avuto come primo firmatario Marco Tonti, capogruppo di Rimini Coraggiosa in consiglio comunale, ed è stato votato compattamente dalla maggioranza di centrosinistra.

Il 30 luglio per il Rimini Summer Pride Arcigay Rimini ha portato sul lungomare 15.000 persone, un successo enorme per questi tempi difficili di pandemia con anche un notevole impatto economico sulla città. Il lungomare era costellato di bandiere arcobaleno esposte dagli alberghi e dagli stabilimenti balneari lungo il percorso del Summer Pride, la marcia è stata accompagnata dai risciò musicali alla luce del tramonto. Un’emozione fortissima con lo sguardo all’orizzonte dei diritti.

Dopo la serata sul palco con ospiti della levatura di Alessandro Zan, Elly Schlein ed Emma Petitti, la festa ufficiale è stata tra il mitico Cocoricò e il Chiringay, la serata di Arcigay al Chiringuito sul mare nei pressi della Community 27, la celebre spiaggia della passerella rainbow che in poco tempo è diventata, secondo una rilevazione di Gayly Planet, la terza spiaggia preferita dalla comunità LGBTIQ italiana. Per Rimini però è solo l’inizio di un percorso avvincente e all’insegna dei colori e del rispetto che sta facendo diventare la città una meta turistica sempre più arcobaleno.

 

(2 agosto 2022)

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