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Si inaugura a porte chiuse la “Monarchia Meloni” di Fratelli d’Italia

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Per Meloni le cose si fanno complicate: e siamo solo all’inizio. Così lei si chiude nel suo fortino personale, fortificato in senso verticistico-famigliare, inaugura la prima monarchia-politica della storia d’Italia – nemmeno l’indimenticabile scomparso era arrivato a tanto – e riesce persino a dire, da pettegolezzi comunisti, che sarà presidente di Fratelli d’Italia finché voi mi rinnoverete la fiducia. Tanta umiltà in così poco spazio.

Per fortuna di umiltà non ce n’è nemmeno l’ombra: le cose vanno male per il Pil – anche se lei continua con la narrazione del saremo quelli che crescono di più in Europa; soldi per la manovra non ce n’è, e scuri si abbatteranno sulla sanità, ad esempio, e su quello che serve sul serio; i prezzo al dettaglio aumentano (al supermercato sotto casa + 12 centesimi su ogni articolo in vendita dal 31 agosto al 1 settembre, così, di colpo), ma lei è impegnata a prendersela con Gentiloni su questioni che non rientrano nelle competenze del commissario europeo e per queste cazzate non ha tempo; TeleMeloni che fa flop per dare ascolti (e denari) a Mediaset malgrado la Rai o nonostante la Rai che dir si voglia; Germania e Francia dicono stop ai migranti in arrivo dall’Italia – e non perché francesi e tedeschi sono brutti, sporchi e cattivi ma perché l’Italia, dicasi il governo Meloni, non rispetta il Trattato di Dublino; il rivendicato accordo Meloni-Tunisi non parte (e partono, invece, un sacco di barchini da Sfax): e dato che non parte l’UE non paga e, per finire, la credibilità di Meloni e del suo governo precipita di 15 punti in un anno. Un trionfo. Così lei non ha altra scelta che non sia quella di fortificarsi in casa propria, letteralmente blindando il partito di Fratelli, Sorelle & Cognati d’Italia e regalando alla sorella Arianna Meloni Lollobrigida la testa della segreteria nazionale del partito, un “ruolo organizzativo”, perché “mia sorella è sempre stata discriminata” avendo Giorgia “tutti i riflettori puntati su di me”. Come se le dispiacesse.

La sensazione è che il governuccio che doveva cambiare le sorti dell’Italia in senso del ventennio del secolo ultimo scorso, stia traballando: se poi aggiungiamo che Ursula von der Leyen ha appena comunicato di avere chiesto a Draghi un rapporto dettagliato sulla concorrenza si ha persino il sospetto che la presidente del Consiglio non sia più nelle grazie della presidenza dell’Unione Europea. Sic transit gloria mundi. Persino quando ci si sente onnipotenti.

E per il momento regnando una confusione assoluta tra ciò che Meloni promette e quello che a Meloni è concesso di fare dalle circostanze sembra fare capolino, direttamente dal partito di FdI, che davvero l’unica cosa che sembra contare per Meloni che è anche un po’ vostra madre, è la famiglia. Che possa essere in primis la sua, è un dettaglio da comunisti.

Dulcin fundo, l’UE boccia la manovra sugli extraprofitti delle banche: non era bastato Di Maio referente politico del M5S a fare 1+1=3 su soldi che dovevano ancora essere incassati. C’era bisogno di questo governo. Avanti il prossimo.

 

 

(13 settembre 2023)

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