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Non vogliono il salario minimo: “mina la contrattazione”, ma non si fanno scrupoli ad aumentare il salario massimo (240mila euro lordi l’anno)…

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Rimandata la questione legata alla discussione sul salario minimo a dopo l’estate, con le note opposizioni ideologiche sulla misura perché minerebbe la capacità di contrattazione nazionale favorendo i “sindacati che giocano al ribasso” (il leghista Molinari a “In Onda” del 5 agosto), pare invece essere ormai superata la tediosa questione del tetto a 240mila euro lordi per lo stipendio annuo dei manager pubblici.

Scrive Repubblica (e “In Onda” del 5 agosto conferma) che la questione verrà risolta grazie ad un correttivo infilato alla chetichella nel decreto Aiuti-bis che vedranno lievitare i loro stipendi – perché aumentare il salario minimo non si può, aumentare il tetto di quelli massimi invece sì.

L’aumento dovrebbe essere contenuto nel decreto omnibus la cui approvazione è prevista per il 7 agosto giornata in cui si sancirà definitivamente e senza tema di smentita che per questo governo di destra ci sono cittadini di serie B e cittadini di seria A: ad esempio i manager della società incaricata della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina che verrà esonerata dalle disposizioni sul tetto di 240mila euro per i manager pubblici. E se le rotture di coglioni non dovessero essere troppe si potrebbe poi estendere l’esperimento e far lievitare tutti gli altri stipendi massimi. Il salario minimo invece no, perché mette un tappo alla contrattazione. Fanno orrore.

 

 

(5 agosto 2023)Purge All Caches

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