Erano stati arrestati a Cattolica per violenza sessuale su una turista svizzera, ma le cose erano andate diversamente: l’avevano messa sotto la doccia per farla riprendere dall’uso di alcol e droga ed avevano chiamato, prima di quella operazione, il 118. In più i due non si conoscevano ed erano incensurati, ma avendo praticato quell’azione di soccorso sarebbero loro rimasti cinque minuti per mettere a segno la violenza.
Per questo la Giudice per le Indagini Preliminari di Rimini, Raffaella Ceccarelli non ha convalidato l’arresto e ha rimesso subito in libertà i due lavoratori stagionali fermati sabato (20 luglio, ndr) all’alba con l’accusa di avere violentato una turista svizzera priva di sensi.
I fatti il 15 luglio scorso quando l’arresto era avvenuto grazie all’ausilio di testimonianze [sic] nonostante i due il 15 luglio avessero trovato la ragazza su un marciapiedi di Cattolica in stato confusionale e con la bava alla bocca e le labbra livide, e dato che il 118 aveva annunciato ritardo per un altro intervento, l’avevano portata in camera spogliata e messa sotto la doccia per farla riprendere.
Per la giudice Ceccarelli: “Si è trattato di un modo incosciente di aiutare qualcuno privo di sensi”.
(23 luglio 2024)
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