di Redazione #LGBTI twitter@rimininewsgaia #Cronaca
L’aggressione omofoba di Cesenatico al 29enne che festeggiava il compleanno al suo tavolo con amiche ed amici fa dire al presidente di Arcigay Rimini, Marco Tonti, da noi raggiunto al telefono, come una legge contro l’omofobia sia “necessaria”. La volontà di lottare contro l’omofobia “non si dimostra con i discorsi, ma con i fatti” occorre quindi “una legge che intervenga sul tessuto subculturale ed educhi alla comprensione ed al rispetto”.
Il gruppetto di aggressori sarebbe già noto nella zona per l’atteggiamenti aggressivo dei suoi componenti che, secondo le informazioni che abbiamo ricevuto in zona, vengono normalmente tenuti fuori dai locali per evitare rischi. Dopo l’aggressione, avvenuta quando il 29enne si è allontanato dal suo tavolo ed è stato circondato, vengono così chiamati i Carabinieri che identificano prima uno di loro e poi, grazie alle foto, anche un secondo componente il branco.
Stupirebbe, qualora corrispondesse effettivamente al vero, il fatto che fino a quando la notizia non è diventata di dominio pubblico, chi gestiva la serata non ha detto una parola di solidarietà, né privatamente né pubblicamente, nei confronti della vittima, né un paio di frasi di condanna verso gli aggressori, poi il solito “Noi non siamo omofobI” che ricorda il negazionista che dice a sua giustificazione “Io ho tanti amici ebrei”. Siamo alle solite.
Il 29enne vittima dell’aggressione, per la cronaca, ha denunciato i fatti con una conferenza stampa tenutasi nella mattinata del 15 febbraio dove ha reso noto che si sta sottoponendo ad accertamenti e che i soccorsi sono arrivati subito, grazie all’ambulanza. Non scriveremo evidentemente il suo nome e non pubblicheremo sue foto. Non c’è bisogno di pubblicare le ragioni della nostra scelta.
(15 febbraio 2020)
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