di Redazione RN
“Fxxxo del cxxxo: questa la scritta che Mattia Montanari, infermiere all’ospedale di Cesena, si è trovata scritta a pennarello sul suo armadietto al ritorno dalle ferie come denunciato da AGEDO Romagna. A lui va la nostra piena solidarietà” così Marco Tonti, consigliere comunale di Rimini e presidente Arcigay Alan Turing in una nota stampa.
“Un atto chiaramente premeditato, organizzato e pianificato” continua la nota “doveva esserci campo libero, bisognava aspettare il momento buono senza farsi vedere da nessuno tranne dai complici, rimediare il pennarello. Tutto questo per insultare qualcuno, un collega che ha solo la pretesa di vivere la sua vita in serenità. Possiamo immaginarci le risatine mentre questo piano di scherno prendeva forma, il pensiero della vittima ferita. E invece no, Mattia ha denunciato pubblicamente un fatto molto grave, compiuto da adulti e non da qualche ragazzino che vuole farsi grande. Un fatto che in sé sembrerebbe una goliardata da caserma, ma che è grave perché rivela quanto accanimento ancora ci sia ovunque, perfino in ambienti di lavoro che dovrebbero essere dedicati alla cura delle persone più fragili e in difficoltà”, continua Marco Tonti.
“Se questo è quello che può succedere a un collega, figuriamoci come potrebbe comportarsi con una paziente trans o un degente gay, col figlio di una famiglia arcobaleno giusto per fare degli esempi della più semplice quotidianità.”
Sarebbe interessante che gli autori del gesto si facessero avanti e lo rivendicassero, se ne prendessero il “merito” per dimostrare di non essere solo vigliacchi che agiscono col favore delle tenebre per cercare di umiliare qualcuno. Ma questo non succederà, nella loro testa è solo una goliardata. “Ma chi sa deve parlare, perché covare questi sentimenti di odio e disprezzo in un contesto di cura è davvero pericoloso”, chiosa Marco Tonti.
In questo senso va riconosciuto il percorso della AUSL Romagna che ha patrocinato degli eventi connessi al Rimini Summer Pride del 2025 e che da anni ha avviato con le realtà dei territori un percorso profondo e visibile di riconoscimento delle necessità della popolazione LGBTQI+ della Romagna. Siamo certi che la Azienda sanitaria saprà intervenire con decisione e al massimo delle possibilità date da una legislazione italiana drammaticamente carente per quanto riguarda la tutela della dignità delle persone LGBTQI+ dai discorsi d’odio.
Per finire bisogna ringraziare Mattia per avere avuto la volontà e la forza di denunciare pensando a chi può non avere la sua forza. Nel suo post Facebook scrive “Ma quanti Mattia ci sono al mondo diversi di me? Ci avete mai pensato? Prima di vomitare odio avete mai pensato a quante persone non sono me e una simile vigliaccheria può devastarli nel profondo, lacerarli come persone?” ( https://www.facebook.com/share/p/1AB1bgacz7/ ).
I Centri Antidiscriminazione di Rimini e Ravenna possono prendersi in carico queste situazioni, vale per tutte e tutti.
Così chiude la nota stampa inviata in redazione.
(14 settembre 2025)
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