di Giancarlo Grassi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Politica
Ecco l’orrore che fa dell’Italia il paese che è. Mentre gente come noi che lavora onestamente si arrabatta disperatamente cercando di sopravvivere – abbiamo chiesto sostegno a collaboratori ed amici per tenere vivo il giornale, perché non abbiamo ricevuto nessun aiuto – ci sono quelli da 13mila euro al mese più i bonus che hanno avuto la faccia tosta di chiedere (ed ottenere?) dall’Inps i bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus. Sono tre del partito del Tribuno che i colpevoli sono sempre gli altri, uno del M5S dell’onestà e del basta alla “casta” e un deputato di Italia Viva che Renzi avrà il buon gusto di mettere alla porta.
Sarebbe interessante sapere dai diretti interessati che differenza fa, rispetto alla loro sopravvivenza quotidinana, la cifra di 600 o 1000 euro, svergognati e spudorati, considerando lo stipendio che incassano mensilmente. In soldi pubblici.
La segnalazione è arrivata direttamente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, una struttura creata ad hoc dal presidente Pasquale Tridico con l’obiettivo di individuare i truffatori. Nella faccenduola sarebbero coinvolti, secondo le prime indiscrezioni, addirittura duemila persone tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.
Gentaglia senza vergogna. Speriamo che chi riveste ruoli dirigenziali nei partiti delle persone coinvolte voglia prendersi la responsabilità di buttarli fuori ad uno ad uno. Dopo avere fatto nomi e cognomi.
(9 agosto 2020)
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