Il “Giudizio universale” di Giovanni da Rimini trasferito nella sala dell’Arengo, all’interno di PART, il nuovo  nuovo museo di arte contemporanea

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di Redazione #Rimini twitter@rimininewsgaia #Cultura

 

Il timpano del Giudizio universale di Giovanni da Rimini (di proprietà della Diocesi di Rimini) sarà trasferito per 18 mesi nella sala dell’Arengo del Comune di Rimini, in uno degli spazi più prestigiosi di quello che dal 14 marzo diverrà PART, il nuovo museo di arte moderna e contemporanea. Ora c’è anche  il si della Giunta comunale che, questa mattina, ha approvato lo schema di accordo con la Diocesi di Rimini per il prestito temporaneo e la movimentazione del “Giudizio universale” dalla sala del Giudizio del Museo di Rimini (dove è attualmente custodito) alla sala dell’Arengo. Il trasferimento, si legge, «dovrà avere una collocazione solo temporanea» per «un periodo di circa un anno e mezzo», trascorso il quale «il lavoro di Giovanni da Rimini potrà essere ricollocato nel Museo della Città, che, nel frattempo, in assenza dell’opera, potrà preparare il nuovo allestimento per ricollocarla in una posizione che ne esalti finalmente l’importanza, dentro una sezione interamente dedicata al Trecento Riminese»,

Il timpano del Giudizio Universale di Giovanni da Rimini verrà esposto in modo tale che nella corrispondente parete frontale della Sala dell’Arengo, nella cui parte bassa è stata opportunamente prevista una lunga seduta per i visitatori, non vi siano esposte opere d’arte contemporanee, con lo scopo di realizzare così uno “spazio compartimentato” in grado di garantire quell’isolamento necessario per una più mirata fruizione dell’opera in oggetto.

L’opera, che è già stata smontata dalla sua collocazione precendete, è attualmente in corso di ripristino nelle sale del museo di Rimini, dove resterà fino alla sua movimentazione in piazza Cavour, nella sala dell’Arengo.


Una nuova sezione sul Trecento Riminese al museo

L’obbiettivo è quello di una rinnovata progettualità espositiva dell’attuale Museo della Città di Rimini con l’intento di «dare un nuovo risalto a quel periodo luminoso per la storia dell’arte che è il Trecento Riminese» anche attraverso una mappa ragionata con possibilità di focus mirati, con  un approccio interattivo e multimediale sulle eccellenze esistenti a Rimini e nel territorio riminese: «una valorizzazione – si legge nell’accordo – e una diversa collocazione delle opere presenti del Museo della Città», con la creazione di una sezione sul Trecento Riminese «scientificamente accurata e pregiata negli allestimenti».

 

(20 febbraio 2020)

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