di Giovanna Di Rosa #Maiconsalvini twitter@gaiaitaliacom #Politica
Le smentite di Salvini valgono tanto quanto le sue incrollabili opinioni che durano quanto valgono, cioè ventiquattr’ore, e si ha la sensazione che la rivelazione de La Stampa, che noi abbiamo argutamente commentato qui, la quale rivelazione parlava di un’uscita prossima ventura della Lega dal gruppo sovranista di Bruxelles, coi compagnucci di Visengrad e i filo-Putin, abbia abbastanza irritato il tribuno leghista. tanto da costringerlo a smentire.
Probabilmente per il puro gusto di farlo il segretario con le stampelle – cioè azzoppato, cioè dimezzato, cioè collegializzato, cioè fatto fuori non appena possibile, non sembra esattamente nelle condizioni di poter continuare a dettare legge – Salvini ha gridato “Non è vero!” anche perché l’operazione di uscita dal gruppo sovranista ne presuppone un’altra leggerissimamente più complicata: entrare in un altro gruppo. E bisogna vedere chi se li piglia in casa il Salvini e il suo un partito sotto assedio – pur se con un bagaglio di voti imponente, rispetto alle condizioni in cui versano le sue amministrazioni (vedi regione Lombardia).
In più l’esperienza insegna: quando salvini smentisce qualcosa è perché quella cosa si verificherà, ma non secondo le pubblicazioni dei giornali, più semplicemente secondo i tempi che i capi politici dei partiti – cioè Zaia e Giorgetti – decideranno. Ed è vero che rivelazioni come quella de La Stampa rischiano di far saltare in aria un gioco di incastri, di diplomazie, di posizionamenti ed esplorazioni degli sherpa leghisti che potrebbero far saltare tutto. Soprattutto perché toccherà lisciare il pelo ad Angela Merkel che graffia come un gatto infuriato.
Non saranno momenti semplici per la Lega a Bruxelles perché Salvini si è fatto il vuoto attorno, il Sovranismo è devastato dal Covid-19 e dalle sue enormi panzane, la le Pen della Garbatella si è già saggiamente posizionata tra i Conservatori perché sa che in ogni gruppo c’è sempre una bionda di troppo, di solito l’ultima arrivata, ed ha cominciato in patria il martellamento mediatico sugli ex elettori della Lega usando gli stessi argomenti di Salvini in modo leggerissimamente più becero. Perché si è signore fino in fondo.
Insomma stiano tranquilli quelli dei messaggi semplici: la fiera degli impresentabili urlatori potrà continuare. Toccherà vedere in quanti continueranno a votarli. E l’anticipazione dell’uscita della Lega dai Sovranisti d’Europa potrebbe incoraggiare una nuova emorragia di voti: verso Zaia (uomo che non rappresenta la Lega di Salvini, ma la Liga Veneta, sottile ma fondamentale differenza) e verso Fratelli d’Italia.
E salvini ha veramente poco da smentire.
(28 settembre 2020)
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