di Redazione Politica
“Il premierato, un inedito nel mondo che la destra ci sta imponendo a colpi di maggioranza, è un disegno francamente inaccettabile. Oggi, nel corso della discussione dell’art.5, dalla maggioranza nessuna risposta alle domande che abbiamo posto sulle principali criticità di questa legge. La prima, la riduzione dei poteri del Presidente della Repubblica. La seconda, la mancanza di contrappesi come accade in tutte le democrazie liberali, indipendentemente dal fatto che esse abbiano un sistema presidenziale, semi-presidenziale, il cancellierato alla tedesca o il sistema inglese. La terza, il successivo svuotamento dei poteri del Parlamento con un sistema di elezione dei rappresentanti a strascico, insieme al Premier. Infine, non meno importante, il richiamo vago, lasciato nell’incertezza più totale, sulla legge elettorale, la cui forma in questo caso diventa determinante per capire come verrebbe garantita la rappresentanza dei partiti, non del premier, in Parlamento. Non è un fatto residuale sapere quali soglie di accesso si voglia ammettere e quale sia la soglia elettorale per ottenere il premio di maggioranza. Il rischio che si abbia un Parlamento del premier con il 25% dei voti non è peregrino, così come che si stabilisca una legge elettorale che determini un bipartitismo puro. Tutto ciò avanza con una navigazione al buio in cui, in questa fase del dibattito parlamentare, dalla maggioranza abbiamo ricevuto solo slogan e nessun approfondimento nel merito delle questioni puntuali da noi poste”.
Così la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo Pd di Palazzo Madama, nel suo intervento in aula durante l’esame dell’art.5 del ddl Casellati sul premierato.
(12 giugno 2024)
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