di G.G. #Politica
Il segretario ondivago ancora. Nuovo obbiettivo dell’offensiva leghista-sovranista è la questione Green pass che dà la misura dell’onestà intellettuale dell’azione politica del segretario leghista. Secondo il salvinismo in decadenza bisogna utilizzare il Green Pass per gli stadi e non per le pizzerie. Chissà se parla a suocera perché Papeete intenda.
L’intervento del segretario è, a suo modo, un capolavoro di vacuità: “Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli. E presto cambieremo il criterio sui colori delle regioni”. Quel plurale sui colori delle regioni è in ritardo, la scelta è già stata fatta. Da Speranza e non da Salvini che si trova nella sgradevole posizione di lanciare anatemi per tenere buono il suo elettorato, senza avere i mezzi politici per far saltare Draghi, anche se i suoi toni direbbero il contrario, perché nemmeno il Matteo leghista può dire a Giorgetti cosa fare.
Poi il consiglio, solito, sul “buon senso”, ad averne di buon senso: “Usiamo il modello tedesco, niente Pass, ma buon senso, educazione, regole”. Da che pulpito.
Dunque la dichiarazione di Salvini dice una cosa: il Green Pass, passerà. E passerà come lo ha deciso Draghi. Lui, Salvini, voterà la misura. Salvo poi gridare come se avesse fatto il contrario.
(19 luglio 2021)
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