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Si scusa con Mussolini per avere servito clienti di pelle nera… Legge Mancino questa sconosciuta

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di Giovanna Di Rosa #Rimini twitter@rimininewsgaia #NoRazzismo

 

Che il pover’uomo, già frustrato da anni di fatiche a servire chi, secondo lui, non lo merita, possa avere una vita complicata sulle spalle lo si capisce, è come fare due + due che per certe teste, è noto, fa 17. Ma parafrasando una famosa, se per voi due + due fa diciassette non sono più cazzi miei, perché ho altre cose di cui occuparmi.

Così il camerierotto che agisce in quel di Rimini il suo fascistissimo agire, ha trovato la maniera di passare tristemente alla storia come già tristemente fece il suo oggetto di culto che ha pensato bene di celebrare, con un saluto romano in segno di scusa prima di servire al tavolo alcuni clienti di pelle nera, o subito dopo avere preso le ordinazioni da quegli stessi clienti. Dietrofront, saluto romano e via andare.

La replica del ristorante, il nome del posto non avrà mai cittadinanza su questo quotidiano, è ancora più razzista del gesto del camerierucolo: “Macchè, accettiamo anche i cani”, ma non se ne sono neanche accorti. Perché naturalmente non vi può essere razzismo alcuno in un luogo dove è esposta una foto del Duce, così crediamo che sia interessante farvi leggere la descrizione dei fatti, così come li racconta Repubblica Bologna.

Dopo aver preso le loro ordinazioni il gestore del locale decide di chiedere scusa al quadro di Mussolini, per aver servito dei neri. Avete letto bene. La denuncia è di una delle presenti, Adjisam Mbengue, che l’ha rilanciata anche su Facebook chiedendo di farla girare, dopo averla regolarmente presentata ai carabinieri di Imola che hanno raccolto il verbale e ora si apprestano al sequestro delle immagini dalle telecamere a circuito chiuso. Dal locale replicano: “Non era un quadro, ma una cassetta di legno col vino di Mussolini, poi l’abbiamo tolta perché dava fastidio. Nessun saluto romano, accogliamo tutti: anche i cani”.

Dunque nel locale non ci sarebbe alcun caso di razzismo, ma soltanto il miracolo della foto del Duce trasformata in vino, mediaticamente assai più pregnante di un saluto romano fuorilegge e di un possibile reato punibile da una legge dello Stato.

Così mentre ci appuntiamo il nome del locale e ci assicureremo di non metterci mai piede, facendo in modo che nessuno dei nostri conoscenti passi nemmeno nelle sue vicinanze, auguriamo di avere giustizia ai clienti vilipesi e di trovare qualcosa per cui valga la pena di vivere all’inutile testa che alberga sulla cima del corpo servente, dicasi cameriere.

Le forze dell’Ordine, alle quali è stata sporta regolare denuncia, stanno facendo le loro indagini.

 

Rieccomi come promesso vi vorrei aggiornare su quello che sta accadendo ….
In particolare sulle reppliche del…

Pubblicato da Fatou Fall Mbengue su Venerdì 21 agosto 2020

 

(21 agosto 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 




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