di Redazione, #LGBTIQA+
Veniva insultato con insulti omofobici dal vicino di casa e dalla figlia tutte le mattine che usciva per andare a lavoro. È andata avanti per un anno e mezzo questa pioggia di insulti urlata dalla finestra del terzo piano che evidentemente si sentivano in diritto di infamare e umiliare il prossimo per loro misero divertimento.
Oggi si è tenuta (davanti al collegio presieduto dalla dott.ssa Adriana Cosenza) una nuova udienza a cura dell’Avvocato Christian Guidi del foro di Rimini a tutela delle vittime di questa assurda storia. Sono state confermate le costituzioni di parte civile di Arcigay Rimini e delle due vittime delle persecuzioni, con l’importante novità dell’ammissione a intervenire per l’ANPI.
La prossima udienza sarà il 4 marzo 2022.
“Siamo molto fieri di poter testimoniare, tra l’altro per la prima volta a livello nazionale, sul fatto che per noi dell’Associazione partigiani razzismo e omofobia sono esattamente la stessa cosa” dichiara Giusi Delvecchio presidente dell’ANPI provinciale di Rimini “è importante che questo principio venga riconosciuto anche dalla giurisprudenza italiana come successo in altri Paesi, è un principio fondamentale di democrazia e di rispetto”.
“In un momento in cui si discute del DDL Zan e in cui si è scatenato il fuoco incrociato di opportunisti politici e di omofobi militanti” dichiara (Marco Tonti per) Arcigay Rimini “affermare questo principio è fondamentale per allineare il nostro Paese a tutte le altre democrazie occidentali dove esistono leggi contro le discriminazioni omotransfobiche”.
Invitiamo i candidati e le candidate a sindaco a prendere impegni per il futuro per contrastare la piaga dell’omotransfobia di cui questo caso purtroppo è solo la punta dell’iceberg, per esempio prevedendo la costituzione a parte civile da parte del comune e favorendo politiche esplicite di parità e di tutela delle persone LGBT.
Così un comunicato stampa di Arcigay Rimini giunto in redazione a firma del presidente Marco Tonti.
(17 settembre 2021)
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