di Redazione Rimini
“Apprendiamo dai giornali della denuncia di Filippo Marcuccio, studente 24enne, riguardo l’aggressione subita nella zona centrale delle Cantinette a Rimini. La denuncia era partita da uno sfogo social subito raccolto da Teleromagna”, inizia così la nota stampa di Arciga Rimini sull’ennesimo episodio di omofobia registrato in città.
“La ricostruzione dello studente aggredito mette in luce chiaramente la componente omofobica dell’aggressione anche se da altre parti si nega convintamente che questo sia rilevante. Purtroppo” continua la nota “quando si parla di violenza su persone LGBTQI visibili e riconoscibili come in questo caso, l’omofobia è sempre rilevante e nella nostra esperienza non si può mai escludere completamente. Pretendere di escludere l’omofobia su una base di convinzioni di principio è anche questo in qualche modo una manifestazione dell’omofobia, perché cerca di nascondere un fenomeno che è stratificato e presente purtroppo ancora molto ampiamente anche in persone insospettabili, e nega alla vittima il riconoscimento della sua dimensione umana in cui spesso la sua omosessualità è pretesto per scatenare la violenza. Per questo se è importante che si lavori culturalmente per estirpare la piaga dell’omotransfobia che ancora arma di violenza parole e mani (alimentata anche da pessime uscite di esponenti delle istituzioni come abbiamo visto recentemente), è anche importante nel frattempo che si favoriscano in città delle “aree sicure” per le persone LGBTQI+ dove l’impegno al contrasto all’omotransfobia sia esplicito, chiaro, puntuale, visibile, attivo e costante da parte di tutte le attività di quell’area proprio con l’obiettivo di prevenire le violenze. Questa possibilità è peraltro stata compresa nel DUP approvato dal Comune di Rimini, quindi ci attiveremo perché queste aree nascano e si consolidino con l’obiettivo che, nel tempo, tutta la città diventi un’area con queste caratteristiche. Dai giornali si apprende” chiude il comunicato firmato dal presidente di Arcigay Marco Tonti “che gli aggressori sono stati identificati anche grazie alla collaborazione dei gestori del locale. Siamo fiduciosi nelle capacità delle forze dell’ordine nel fare luce su tutti gli aspetti di questa aggressione, siamo vicini alla vittima anche con le nostre strutture di supporto legali e psicologiche qualora ne sentisse l’esigenza”.
(28 marzo 2023)
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