di Redazione, #Rimini twitter@rimininewsgaia #Spettacoli
Arturo Cirillo è il protagonista e il regista mercoledì 4 dicembre (ore 21) di una delle più celebri commedie Di Moliere, La scuola delle mogli, nuovo appuntamento del turno D della stagione di prosa del Teatro Galli.
Arnolfo è ossessionato dal timore dell’infedeltà coniugale e alleva fin dall’infanzia una ragazzina, Agnese, tenendola segregata e senza darle alcuna istruzione. Ma il destino scompiglierà le carte, facendosi beffe della presunzione di Arnolfo, perché “l’ingenua fanciulla” si innamorerà di un giovane di bell’aspetto. Così spiega Cirillo nella note di regia:
Arnolfo è uno spietato cinico ma anche un innamorato ossessivo un indefesso fustigatore delle debolezze altrui come anche una fragilissima vittima del proprio gioco. Al centro una giovane donna cavia di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare: è stata presa da bambina, orfana, e poi lasciata nell’ignoranza di tutto per poter essere la moglie ideale, vittima per non dire schiava, del futuro marito che la dominerà su tutti i piani, economici, culturali, psicologici. (…) Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura dà maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini.
Biglietteria: da martedì a sabato dalle 10 alle 14, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.30, chiuso domenica e lunedì (salvo nei giorni di spettacolo).
Informazioni: tel 0541 793811 | email: biglietteriateatro@comune.rimini.it. E’ possibile acquistare i biglietti on line sul sito www.teatrogalli.it.
(3 dicembre 2019)
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