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Il Teatro degli Atti casa del contemporaneo con “Tracce”: sguardo inedito sulla realtà

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foto: Vasco Dell’Oro

di Redazione #Rimini twitter@rimininewsgaia #Inscena

 

Il Teatro degli Atti consolida le sue fondamenta come ‘casa’ del contemporaneo, confermandosi come palcoscenico d’eccellenza per le compagnie di ricerca più affermate e innovative del panorama nazionale, capaci di offrire il loro sguardo inedito e fuori dagli schemi sulla realtà, sulla politica, sulla storia, sull’arte, scardinando luoghi comuni sui linguaggi del teatro. La Stagione 2019/2020 segna l’inizio di un nuovo corso di Tracce D contemporaneo, la sezione che completa il cartellone della Prosa del Teatro Galli offrendo al pubblico una proposta di alto livello grazie ad una selezione di produzioni tra le più interessanti in Italia. Un percorso che il Teatro riminese intende valorizzare e rafforzare, continuando ad intrecciare dialoghi e sinergie con le realtà più rappresentantive del territorio: dal circuito emiliano romagnolo E’ Bal, dedicato alla danza contemporanea,  che ha debuttato lo scorso anno coinvolgendo 11 teatri della Regione, passando per le collaborazioni ormai storiche con Mulino di Amleto e il Festival Le Voci dell’Anima.

Una stratificazione di forme di espressione e di linguaggi che si ritrova nella grafica di Tracce, realizzata dallo studio ma:design, studio grafico che cura l’immagine coordinata delle varie programmazioni del Teatro Galli: un carattere di fondo  morbido elastico con differenti spessori sfumati, unito e in contrasto a forme classiche graziate, ma rese dinamiche da un contorno spesso tipico del linguaggio sportivo. Le tracce scompaiono per lasciare il passo ad altre più fresche delle precedenti e i resti continuano a sommarsi.

In questa direzione va anche la scelta di investire su una nuova generazione di spettatori che possa affiancare il pubblico consolidato di Tracce: un obiettivo che si tradurrà oltre che con promozioni dedicate agli studenti, e incontri ad hoc rivolti proprio ai più giovani.

 

Il programma

L’ossatura portante del cartellone in scena al Teatro degli Atti è la sezione Tracce D contemporaneo, un calendario che racchiude cinque spettacoli con alcune tra le più interessanti e apprezzate compagnie del panorama italiano. Ad aprire Tracce sarà la coppia di autori, registi e autori romani Frosini / Timpano con Gli Sposi, romanian tragedy (20 novembre), la storia di “un’ordinaria coppia di potere”, Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, una sorta di Macbeth e Lady Macbeth dei Balcani. Sabato 18 gennaio sarà la volta di Otello Circus, un’opera lirico-teatrale ispirata alle opere di Giuseppe Verdi e William Shakespeare, ambientata in un vecchio circo. Una interpretazione proposta dal Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt, compagnia formata da uomini e donne con e senza disabilità che si distingue per la sua originale poetica, insieme ad Allegro Moderato, orchestra sinfonica di cinquanta elementi composta da musicisti con disagio psichico, mentale e fisico e da musicisti professionisti. Fanny & Alexander, compagnia di teatro di ricerca che da venticinque anni rielabora e reinterpreta con codici e linguaggi diversi fiabe e testi letterari, porta sulle scene Storia di un’amicizia, (8 febbraio) tratto da L’amica geniale celebre romanzo in più volumi di Elena Ferrante. Dopo il primo capitolo dedicato all’infanzia, presentato al Teatro degli Atti a dicembre 2017, è ora la volta della seconda e terza parte dello spettacolo con Il nuovo cognome e La bambina perduta. Roberto Latini – Premio Ubu 2017 come Miglior attore – si confronta con un capolavoro della letteratura religiosa e amorosa: il Cantico dei Cantici (domenica 23 febbraio). Latini si appropria del testo classico liberandone l’energia e riversandola attraverso la sua voce e il suo corpo d’attore. Il racconto delle cose mai accadute, è invece il nuovo lavoro dei quotidianacom (27 marzo), che ha debuttato ad agosto 2019 alla Biennale di Venezia. Un lavoro che si confronta con la finzione e utilizza il cinema come sorgente di materia. I due protagonisti incarnano simbolicamente due personaggi dell’immaginario cinematografico e teatrale: Nikita, la tossicomane ribelle dell’omonimo film del 1990 di Luc Besson, e Cyrano, lo spadaccino romantico creato dalla penna di Edmond Rostand nel 1897.

Ad intrecciarsi con Tracce, il ritmo di E’ bal – palcoscenici romagnoli per la danza contemporanea, progetto che coinvolge undici teatri del territorio romagnolo attraverso spettacoli, masterclass, residenze creative. Un nuovo circuito dedicato alla coreografia, sostenuto da ATER – Circuito Regionale Multidisciplinare dell’Emilia Romagna, al quale anche quest’anno Rimini ha aderito proponendo un trittico di appuntamenti tra marzo e aprile. Apre Sweet like a chocolate (19 marzo) una rielaborazione di Double Points: Hell, un progetto di ricerca di Emio Greco e Pieter C. Scholten fondatori di ICK a Amsterdam, Centro Internazionale d’arte coreografica, polo interdisciplinare e internazionale per talenti emergenti o già noti.

Su invito del Festival Internazionale della Biennale Danza di Venezia 2019 Simona Bertozzi ha ripreso un lavoro del 2008 e presenta Ilinx (5 aprile), prima azione coreografica del progetto Homo Ludens ispirato alla concezione dell’attività ludica umana espressa dal sociologo e antropologo Roger Caillois. Si intitola Energheia  ad indicare l’atto di trasformazione, il nuovo lavoro di Paola Bianchi, primo capitolo del progetto ELP (8 aprile). Incentrato proprio sulle trasformazioni del corpo, Energheia pone particolare attenzione all’anatomia e alla vicinanza dello sguardo: Paola Bianchi ha chiesto a circa quaranta persone quali siano le immagini pubbliche che anche dopo anni continuano a essere vive nella loro memoria visiva. La coreografa ne ha selezionate 88 che sono entrate nel corpo di danzatrice, deformandolo, modificandone le posture e le tensioni fino a generare “stati del corpo”.

 

Tracce continue

Le Tracce del contemporaneo continuano anche fuori dal Teatro degli Atti e conducono al Mulino di Amleto Teatro, che ospita due appuntamenti organizzati in collaborazione con il Teatro Galli – Teatro degli Atti: Giulia Pont e Lorenzo De Iacovo presentano Effetti indesiderati anche gravi, un viaggio attraverso le relazioni amorose di ogni tempo in  una commedia fantascientifica ambientata nel 2218 (29 febbraio); Oscar De Summa, apprezzato talento della scena contemporanea italiana, affronta (14 marzo) il tema della droga nella provincia pugliese degli anni Ottanta in Stasera sono in vena.

Preludio di questa appendice è il Festival di teatro e danza Le voci dell’anima, rassegna alla sua 17esima edizione curata dal Teatro della Centena. Novità di questa edizione, dal titolo “Creature ribelli” e in programma dal 9 al 14 ottobre al Teatro degli Atti, è la formula: due, tre, quattro proposte artistiche di  forme e natura diversa nella stessa  sera, svolte in tempi di 20 minuti circa.

Informazioni: 0541752056 | www.mulinodiamletoteatro.com.

 

 

(1 ottobre 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 


 

 

 

 

 

 





 

 

 




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